Nascita, crescita e sviluppo della Qatar Emiri Air Force
Il primo decennio di vita “british style”
Nel marzo 1968, a seguito dell’annuncio di Londra che avrebbe ritirato le sue forze armate dal Golfo Persico, l’Emirato del Qatar provvedeva ad istituire le proprie forze armate, creando il Qatar Public Security Forces Air Wing, equipaggiato con due elicotteri Westland Whirlwind.
L’influenza britannica rimase forte per tutto il decennio successivo; infatti, nel 1971, il suddetto servizio aereo acquisì una prima capacità di combattimento con l’acquisto di tre caccia bombardieri Hawker Hunter già appartenuti alla RAF, rimasti in servizio sino al 1981.

Nel 1974 il Qatar Public Security Forces Air Wing divenne l’attuale Qatar Emiri Air Force.
Sempre di fornitura britannica furono i Britten Norman-Islander acquistati per compiti di trasporto/collegamento-pattugliamento e gli elicotteri Westland Sea King/Commando acquistati in circa 12 esemplari, la cui versione HAR.3 era (è) in grado di impiegare un paio di missili anti nave MBDA AM-39 Exocet.

“France mon amour”
Terminata la “fase britannica” è iniziata quella francese che è durata con poche interruzioni per circa un trentennio.
L’Aeronautica di Doha ha conosciuto una grande espansione a partire dal 1979, iniziata con l’acquisto di sei Dassault-Dornier Alpha Jet, trainer ed aereo attacco leggero franco-tedesco.

Questo ordine è stato seguito dall’acquisto di 14 Dassault Mirage F1 nel 1980, caccia bombardieri che sono stati tutti consegnati tra il 1982 ed il 1984.

Quattordici elicotteri Aérospatiale SA 342G-L Gazelle, armati di missili anticarro Euromissile HOT sono stati ricevuti dal 1983. Nel corso di quello stesso anno, la forza aerea ha assorbito il Qatar Police Air Wing. Era anche acquistato un elicottero da Aérospatiale AS 332F Super Puma.

Nel 1991 durante la guerra del Golfo, la Qatari Air Force contribuì con i propri aerei a condurre attacchi contro le forze irachene che avevano invaso nella tarda estate del 1990 il Kuwait.
Terminate le operazioni, il governo decise di potenziare la difesa aerea dell’Emirato con la costruzione di una nuova base a sud-ovest di Doha, ad Al Udaid. La struttura ricevette i rifugi corazzati per aeromobili, radar per la difesa aerea e batterie di Euromissile Roland franco-tedeschi.
Nel 1990, l’Aeronautica di Doha provvedeva ad acquistare uno squadrone di più avanzati Dassault Mirage 2000-5EDA/DDA per sostituire gli ormai obsolescenti Dassault Mirage F1. Questi velivoli sono stati forniti completi di missili aria – aria MBDA MICA-RF (a guida radar attiva) che si sono aggiunti ai Magic 2 a guida infrarossi ed agli AS-30L per attacchi di precisione a breve raggio.

Rivoluzione copernicana nelle forniture
Terminato il primo decennio del nuovo secolo si assiste ad una nuova fortissima espansione, tutt’ora in corso, numerica e qualitativa dell’Aeronautica Qatariana. Come detto, Parigi è stata per circa trenta anni la regina indiscussa delle forniture aeronautiche all’Emirato. La situazione è profondamente mutata a partire dal 2005 con l’Emirato che ha ampliato le sue fonti di approvvigionamento tra Europa e Stati Uniti, con l’Italia che è divenuta fornitrice stabile di mezzi, servizi ed addestramento.
Tra le tante acquisizioni, merita sicuro cenno quella relativa a 18 elicotteri AW139 di Leonardo. Questi elicotteri sono utilizzati per compiti di varia natura tra cui il trasporto truppe, ricerca e soccorso, pattuglia di frontiera, operazioni di forze speciali, e la tutela dell’ordine pubblico. Tre elicotteri aggiuntivi sono stati ordinati nel marzo 2011 per i servizi di Medevac.

Nel 2010, la forza del personale del Qatar Emiri Air Force era pari a 2.100 unità e le sue dotazioni includevano i Mirage 2000-3EDA/DDA, i SA 342G-L Gazelle ed i primi quattro giganteschi Boeing C-17A Globemaster III da trasporto strategico che si affiancavano ai quattro Lockheed Martin C-130J-30 da trasporto tattico appena acquistati. Tutti questi apparecchi erano stanziati sull’Al-Udeid Air Base o sull’aeroporto internazionale di Doha, mentre il personale di volo e tecnico riceveva la formazione impartita da istruttori britannici.

Novità per la QEAF
Nel gennaio 2011, l’Aeronautica ha valutato l’Eurofighter Typhoon, il Lockheed Martin F-35 Lightning II, il Boeing F/A-18E/F Super Hornet, il Boeing F-15E e il Dassault Rafale per sostituire gli attuali caccia bombarideri Dassault Mirage 2000-5S. Successivamente nel maggio 2015 a seguito di questo processo valutativo, la QEAF siglava il contratto del valore di €6,3 miliardi ($7 miliardi) per la fornitura di 24 caccia bombardieri multiruolo Dassault Rafale.
Nel luglio 2012, la Qatar Emiri Air Force, rinnovava il parco aerei d’addestramento ordinando un completo sistema di addestramento incentrato sullo svizzero Pilatus PC-21. Il pacchetto comprendeva il simulatore di addestramento a terra, supporto logistico, manutenzione oltre a ben 24 velivoli PC-21.

Nel giugno 2015, il QAF ordinava quattro ulteriori Boeing C-17 Globemaster III, così completando la precedente identica fornitura di quattro velivoli che erano stati consegnati tra il 2009 ed il 2012.

Boeing F-15QA
Nel mese di settembre del 2016, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sottoponeva al Congresso la vendita di fino a 72 F-15QAs per l’approvazione. Il contratto di vendita per 36 aerei, più un’opzione per altri 36, stimato in 21,1 miliardi di dollari, era firmato nel novembre 2016. Questi aerei rappresentano allo stato attuale la versione più avanzata del F-15E, in attesa della versione EX di cui l’USAF ha richiesto di essere autorizzata ad acquistare primi esemplari nel bilancio 2020, e saranno dotati di suite elettronica fornita dall’israeliana Elbit e sarà integrata, una prima assoluta per questo tipo di aereo, la versione ER del missile aria-superficie AGM-84L Harpoon II, nonché delle versioni avanzate dei missili aria-aria AMRAAM e Sidewinder. Il contratto copre anche l’addestramento di piloti e tecnici, la manutenzione, fornitura di parti di rispetto e l’aggiornamento costante dei velivoli.

Eurofighter Typhoon
Nel settembre 2017, la QEAF ordinava altri 24 aerei da combattimento, questa volta gli Eurofighter Typhoon (di cui 4 in versione biposto), dotati di radar AESA Captor-E e missili MBDA Meteor assegnando il contratto alla BAE Systems che doveva fornire anche 9 BAE Hawk Mk 128 da addestramento avanzato. Da notare che la RAF e la QEAF hanno siglato un accordo in base al quale uno Squadron da addestramento/operativo Typhoon sarà formato e basato in Gran Bretagna.

Dassault Rafale
Sempre nel quarto trimestre del 2017, la QEAF ordinava alla Francia ulteriori 12 caccia bombardieri Dassault Rafale C, portando così il totale a 36 esemplari (siglando al contempo un’opzione per altri 36 velivoli), il cui primo esemplare in configurazione bipostp, ormai allestito ed ufficialmente consegnato, sta completando le prove in Francia insieme ad altri quattro esemplari monoposto ed è prossimo al trasferimento dalla base di Istres, dove si svolge l’addestramento tecnico ed operativo, a quella di Al Tamim in via di completamento in Qatar. I velivoli francesi saranno anch’essi armati con missili BVR (oltre l’orizzonte) Meteor di MBDA e i missili da crociera a medio raggio per attacchi di precisone Apache Black Pearl ASM, la versione da esportazione del missile SCALP sempre prodotta dalla multinazionale europea. Da notare che il Qatar sta integrando sulla propria flotta di Rafale il pod recce/targeting Sniper di Lockheed Martin per rendere il velivolo in grado di lanciare munizionamento avanzato a guida di precisione di produzione statunitense. L’addestramento di piloti e tecnici avviene in Francia.

Nuova base aerea ed ampliamento di Al Udeid
Nel mese di agosto 2018, il Qatar ha annunciato la costruzione di una nuova base aerea che sarà denominata Emir Tamim bin Hamad al Thani AB.
Oltre alla nuova base aerea, la base aerea di Al Udeid e la base aerea internazionale di Doha devono essere ampliate al fine di accogliere tutti i numerosi velivoli ordinati. Lo stesso Pentagono ha investito quasi un miliardo di dollari per allargare e dotare di ogni necessaria nuova struttura la Al Udeid Air Base nella quale sono schierati circa 10.000 militari statunitensi, sul cui sedime nei giorni scorsi, al crescere delle tensioni con l’Iran, è stato rischierato dall’USAF un possente quartetto di bombardieri B-52H accompagnato da una squadriglia di F-35A al primo rischieramento operativo nella Penisola Arabica.
Elicotteri in fase di forte espansione
Apache

Sempre nel 2017, la QEAF ha ordinato un primo lotto di 24 elicotteri da combattimento Boeing AH-64E Apache Block III “Guardian” con opzione per altri 24 di cui nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha sottoposto la vendita al vaglio del Congresso. Questi elicotteri impiegano il missile AGM-144 Hellfire per attacchi di precisione contro bersagli di varia natura, i razzi a guida infrarossa Advanced Precision Kill Weapon System (APKWS), gli Hydra 70 ed il potente cannone M230 da 30mm nonché la versione aria-aria del missile FIM-92 Stinger a guida infrarossi.
NH-90

In campo elicotteristico, la QEAF ha siglato nel 2018 con Leonardo in qualità di membro del consorzio NH Industries un importantissimo contratto per la fornitura di ben 28 NH-90 sia in versione terrestre (16 TTH con opzione per altri 6) che in quella navale (12 NFH on opzione per altri 6) che sarà dotata anche di siluri leggeri antisom e missili anti nave MBDA Marte ER, versione a lunga gittata del Marte Mk 2/S il cui sviluppo è divenuto possibile grazie all’appalto qatariota.
Molto importante è l’accordo quadro stipulato tra la QEAF e le FF.AA. italiane per l’addestramento del personale di volo e di terra destinato alla linea elicotteri NH-90 che sarà impartito presso la scuola elicotteri dell’Esercito Italiano e quella dell’Aeronautica Militare oltre che con il coinvolgimento di personale elicotteristico della Marina Militare per quanto riguarda gli “aspetti navali” dell’impiego dei nuovi elicotteri. Ricordiamo, infatti, che nel Qatar tutto ciò che vola è sotto il controllo della Qatar Emiri Air Force che assicura i supporti alle forze di terra e di mare con i propri aerei ed elicotteri.
Infine, per l’addestramento dei piloti, la QEAF si è orientata su 16 moderni Airbus H-125.
Aerei da supporto e difesa missilistica
Per quanto riguarda, invece, gli aerei di supporto operativo come tanker, aew&c e pattugliatori marittimi, non si è ancora tramutato in ordine fermo l’acquisto della coppia di Airbus A330 MRTT già selezionata, mentre è naufragato il programma volto all’acquisto di tre Boeing E-7 (simili ai Wedgetail) AEW&C.

Peraltro, una capacità di scoperta a lunghissimo raggio verrà recuperata con l’installazione presso la Al-Udeid Air Base di un gigantesco radar OTH di Raytheon, l’A/N FPS-132 Block 5 EWR capace di scoprire missili balistici intercontinentali e lanciati dal mare sino ad una distanza di oltre 4.800 km nonché di tracciarli in tempo reale che servirà anche alla difesa antimissile dell’Emirato, basata sui missili Patriot (Advanced Capability) PAC-3 e PAC-3 MSE (Missile Segment Enhancement) Interceptor sempre forniti da Raytheon mentre non si è materializzato, al momento, l’acquisto autorizzato dal Dipartimento di Stato statunitense di batterie di missili intercettori THAAD.

Lontana dal risolversi è la questione del possibile acquisto di sistemi russi S-400 da parte di Doha perché Washington si è dimostrata contraria ed ostile a questa trattativa.
Per quanto riguarda gli MPA pare che l’Emirato si stia orientando su versioni specifiche di aerei executive come Bombardier e Gulfstream dotate di ricche suite elettroniche di sorveglianza marittima ed elettronica.
Arrivano i droni

Nel febbraio di quest’anno i sei velivoli senza pilota Bayraktar TB2 (UAV) ordinati dal Qatar hanno completato in Turchia i test di accettazione in fabbrica. La compagnia turca Baykar Makina ha specificato che 55 membri del personale militare del Qatar hanno partecipato al corso di addestramento sul sistema tenuto a Keşan nella provincia di Erdirne. L’ordine del Qatar consiste in sei UAV Bayraktar TB2, due stazioni di controllo a terra, 3 terminali dati a terra, due terminali video e un simulatore di addestramento ed è stato annunciato durante la manifestazione DIMDEX tenutasi a Doha nel 2018. Baykar Makina, nell’ambito di questo contratto, istituirà inoltre un centro operativo UAV e creerà un sistema informativo geografico nazionale per le forze armate del Qatar. Il velivolo in questione è un drone tattico a lungo raggio che opera a quote medio-alte, con capacità di portare un payload sino a 55 kg. e può essere armato con bombe e missili aria – superficie, tra cui i sistemi d’arma turchi Mam – C e Mam -L versione leggera del Cirit. Normalmente, la dotazione del velivolo consiste in una “palla” elettro-ottica completata da camera termica, designatore e telemetro laser.
Precedentemente, in occasione della Doha International Maritime Defence Exhibition and Conference (DIMDEX) 2016 le autorità qatariote avevano siglato con la polacca WKK un memorandum d’intesa per il trasferimento di tecnologie nel settore della produzione di aeromobili a controllo remoto (UAV).
Inoltre, erano stati sottoscritti accordi con la tedesca Reiner Stemme Utility Air-Systems per la fornitura di UAV, e con la statunitense Aurora per la integrazione di sensori ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione) sui droni in via di acquisizione.
Nel settembre del 2018 il Capo di Stato Maggiore delle FF.AA. di Doha ha espresso l’intenzione di potenziare le capacità di sorveglianza dell’Esercito acquistando UAV Patroller di Safran Electronics & Defense, mentre nel marzo 2019 l’Emiro del Qatar, il Principe Emir Tamim Bin Hamad Al Thani, ha iniziato i colloqui con la statunitense General Aromics in ordine al possibile acquisto di MQ-9B Reaper.
Ordine di Battaglia
L’ordine di battaglia è così costituito, dovendo tener presente, peraltro, che sarà a breve “sconvolto” dall’arrivo di ben novanta nuovi caccia bombardieri e di numerosi nuovi elicotteri che comporterà l’istituzione di nuovi Squadroni da caccia e di ala rotante nell’organigramma:
- Al Udeid Air Base
- 3rd Rotary Wing
- 20th Squadron – 21 AW139
- Transport Wing
- Transport Squadron – 8 C-17 Globemaster, 4 C-130J-30
- Al Zaeem Mohamed Bin Abdullah Al Attiyah Air College – 8 x MFI-395 Super Mushshak, 24 x PC-21, 14 SA342G-L Gazelle (in via di sostituzione con 16 x H125)
- 3rd Rotary Wing
- Doha International Air Base
- 1st Fighter Wing
- 7th Air Superiority Squadron – 9 Mirage 2000-5EDA, 3 Mirage 2000-5DDA
- 11th Close Support Squadron – 6 Alpha Jet (di prossima sostituzione con gli Hawk Mk 128)
- 2nd Rotary Wing
- 6th Close Support Squadron – 14 SA342 Gazelle (in via di sostituzione con gli AH-64E)
- 8th Anti-Surface Vessel Squadron – Westland Sea King HAR.3 (di prossima sostituzione con 12 NFH-90)
- 9th Multi-Role Squadron – Westland Sea King Commando Mk 2A e 2C (di prossima sostituzione con 16 TTH-90)
- 1st Fighter Wing
Conclusioni
Pur avendo puntato l’Emirato su un fortissimo potenziamento delle risorse umane disponibili per le FF.AA., prevedendo un’immissione in servizio di oltre 2.000 diplomati l’anno per innalzare la qualità del personale in servizio, rimangono dubbi sulle reali possibilità di gestione di tre linee di caccia bombardieri avanzati (da 12 aerei attuali si passerà a 96 apparecchi tra Typhoon, Rafale e F-15QA), tre linee di elicotteri (Apache, NH90, AW139), due linee trasporti (C-17 e C-130); sfide altissime sia dal punto di vista del personale di volo e tecnico da formare, sia a livello logistico, considerato che si tratta di dover gestire linee completamente diverse, con motorizzazioni e suite elettroniche totalmente divergenti. Sembra corretto pensare che la QEAF, nei ricchissimi contratti assegnati, abbia richiesto un costante sostegno logistico, manutentivo ed addestrativo alle industrie costruttrici per assicurare l’operatività delle linee, in modo da avere a disposizione sempre un tot numero di aerei pronti con un monte ore di volo utilizzabile, altrimenti, la situazione diverrebbe rapidamente ingestibile per una Forza Armata che, sicuramente, non ha problemi di risorse economiche ma che non ha un supporto tecnico – manutentivo di base fornito dall’industria locale, di qualità tale, da poter operare su macchine di elevatissimo tasso tecnologico come quelle prese in esame.
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