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Carri armati Leopard 2A8 e varianti speciali per l’Esercito Italiano

Il Governo ha presentato alle competenti Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 13/2023, denominato «Rinnovamento della componente corazzata (Main Battle Tank Leopard 2 e piattaforme derivate) dello strumento militare terrestre» per acquisire il necessario parere parlamentare.

La scheda illustrativa redatta dallo Stato Maggiore della Difesa (SMD) ed allegata allo schema di decreto in esame evidenzia che il programma pluriennale attiene all’acquisizione di piattaforme MBT «Leopard 2» nell’ultima versione attualmente disponibile sul mercato internazionale e di piattaforme di nuova generazione relative a versioni derivate recupero e soccorso, “gittaponte” e pioniere.

Oltre alle piattaforme, è prevista l’acquisizione del relativo supporto logistico pluriennale, dei necessari adeguamenti infrastrutturali delle sedi che ospiteranno i nuovi mezzi; del munizionamento, dei sistemi di simulazione funzionali allo svolgimento delle attività di formazione ed addestramento; dei veicoli e sistemi da trasporto.

Il programma rappresenta un rafforzamento della componente corazzata che è concorrente con le iniziative tese all’ammodernamento dei carri Ariete C1 (versione C2) ed al mantenimento della flotta di versioni speciali su telaio Leopard 1 già in dotazione.

L’obiettivo perseguito da SMD è avere disponibili pacchetti capacitivi completi con piattaforme da combattimento e piattaforme destinate al supporto; pertanto, l’acquisto dei carri armati e mezzi speciali andrà di pari passo; le versioni speciali saranno destinate a supportare anche i reparti dotati di Ariete C2.

La dotazione delle stesse piattaforme in altri Paesi europei e NATO assicura una piena sostenibilità logistica, un’affidabile catena dei rifornimenti ed un continuo sviluppo capacitivo.

La prima fase (2024 ¬2026) riguarda lo sviluppo, la produzione delle pre-serie e l’omologazione delle piattaforme.

La seconda fase (2027 – 2037) è invece finalizzata all’acquisizione di fino a 132 piattaforme MBT, per equipaggiare n. 2 reggimenti carri e gli istituti di formazione nonché fino a 140 piattaforme corazzate derivate, per equipaggiare le unità delle Brigate pesanti, medie e leggere, tutti i Reggimenti genio e i Reggimenti logistici dell’Esercito e gli istituti di formazione.

L’acquisizione ricomprende un supporto logistico pluriennale, in cui sono inclusi la formazione del personale operatore e manutentore dei veicoli; le attrezzature necessarie alla manutenzione; lo svolgimento di attività manutentive e correttive da parte di squadre a contatto; il munizionamento funzionale alle attività di omologazione, certificazione, addestramento basico e costituzione di una scorta; veicoli e sistemi da trasporto; adeguamenti infrastrutturali necessari a potenziare le sedi delle unità che ospiteranno le nuove piattaforme e sistemi di simulazione per l’addestramento.

I valori del programma

Il programma pluriennale in esame reca un costo complessivo di 8.246 milioni di euro e la prima fase del programma comporta una spesa pari a 4.090 milioni di euro con l’avvio della citata prima fase, previsto nell’anno 2024, dovrebbe concludersi nel 2037. Tale fase sarà integralmente finanziata a valere sugli stanziamenti disponibili a legislazione vigente nell’ambito dello stato di previsione della Difesa.

Gli oneri derivanti dalla prima fase saranno posti a carico del piano gestionale n. 3, quanto a 100 milioni di euro per l’anno 2024, 170 milioni di euro per l’anno 2025, 250 milioni di euro per l’anno 2026, 247 milioni di euro per l’anno 2027, 400 milioni di euro per l’anno 2028, 544 milioni di euro per l’anno 2029, 664 milioni di euro per l’anno 2030, 334 milioni di euro per l’anno 2031, 294 milioni di euro per l’anno 2032, 248 milioni di euro per l’anno 2033, 268 milioni di euro per l’anno 2034, 270 milioni di euro per l’anno 2035, 140 milioni di euro per l’anno 2036 e 130 milioni di euro per l’anno 2037; del piano gestionale n. 40, quanto a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028, a 5 milioni di euro per l’anno 2029, a 7 milioni di euro per l’anno 2030, a 5 milioni di euro per l’anno 2031 e a 8 milioni di euro per l’anno 2032.

La dotazione del piano gestionale n. 3 è pari, in termini di competenza, a 967.687.362 euro per l’anno 2024, a 1.211.418.717 euro per l’anno 2025 e a 1.214.637.358 euro per l’anno 2026, mentre il piano gestionale n. 40 reca un a dotazione, in termini di competenza, pari a 303.400.511 euro per l’anno 2024, a 195.200.096 euro per l’anno 2025 e a 113.100.000 euro per l’anno 2026.

Il cronoprogramma previsionale dei pagamenti contenuto nella medesima scheda è meramente indicativo e sarà attualizzato, sia in termini di volume sia di estensione temporale, a valle del perfezionamento dell’iter negoziale, secondo l’effettiva esigenza di pagamento

Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 4.156 milioni di euro, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti e che, nel rispetto di una logica incrementale e progressiva, nonché nel rispetto del criterio dell’autoconsistenza, i relativi interventi potranno essere contrattualizzati subordinatamente al loro eventuale finanziamento. 

Breve commento

Il programma vedrà la partecipazione dell’industria italiana che con buona approssimazione non si limiterà alla produzione su licenza dei Leopard 2A8 e delle versioni speciali ma, per una serie di ragioni, avrà voce in capitolo nell’allestimento con una decisa italianizzazione dei carri armati.

Questo è uno degli obiettivi che si è prefigurato il Ministero della Difesa e su cui si è stretta l’alleanza strategica tra KNDS (Krauss-Maffei Wegamann che si è portata dietro Nexter Group) e LEONARDO; quest’ultima non ha più interesse a mettere sul mercato la OTO Melara con i suoi stabilimenti spezzini e le altre unità distaccate perché sarà interessa da un vasto piano di produzione che riguarderà non solo i Leopard 2A8 e le versioni speciali ma anche il nuovo veicolo da combattimento della fanteria e le sue versioni di supporto, programma già noto come AICS od Armored infantry combat system.

Infatti, pur non essendo stato oggetto dell’accordo tra KNDS e Leonardo, l’AICS, ora divenuto Army Armored Combat System (A2CS), appare nel relativo comunicato congiunti dello scorso 13 dicembre come possibile terreno di collaborazione tra i due gruppi nell’ottica della creazione di un player industriale europeo di livello mondiale, con numeri elevati per le esigenze dell’Esercito Italiano (si parla per il nostro Paese di oltre mille mezzi da allestire nelle varie versioni) ma anche, potenzialmente, per il mercato export, con un più di un occhio allo stesso mercato tedesco dove la Bundeswehr, a breve, dovrà provvedere a sostituire i Marder 1A3, mezzi costruiti cinquant’anni fa che, nonostante i pesanti ammodernamenti a cui sono stati sottoposti nel corso dei decenni, sono giunti alla fine della loro vita operativa; una versione tedesca del A2CS di KNDS-LEONARDO sarebbe un concorrente temibile per i KF41 Lynx e per la versione da combattimento KF-51 Panther, mezzi con cui Rheinmetall punta a conquistare anche il mercato interno oltre quello export, dopo il successo ottenuto con le commesse ungheresi e gli accordi di produzione siglati con l’Ucraina.

Peraltro, condizione imprescindibile per il Ministero della Difesa è che la design authority del nuovo mezzo da combattimento A2CS sia e rimanga italiana; questo dato imporrà a LEONARDO e ad IDV, partner nell’ambito del CIO, di selezionare imprese straniere con cui accordarsi che siano favorevoli ad accettare questa condizione.

Per il Ministero della Difesa e per l’industria è prioritario ottenere che il Leopard 2A8 possa diventare un 2A8IT, dove IT sta per Italia, nel senso che sul mezzo sia presente un’alta percentuale di sistemi sviluppati e costruiti nel nostro Paese ed il pensiero non può che correre a quanto messo a punto recentemente per la nuova blindo Centauro II, al sistema di comando e controllo C2 SICCONA, alle versioni avanzate del sistema di osservazione panoramica Attila e del sistema di puntamento Lothar, al sistema RCIED, al meccanismo autoloader di rifornimento del cannone pur essendo presente il 4° membro di equipaggio, alla RWS Hitrole ed alla configurazione di armamento secondario con mitragliatrice pesante da 12,7 mm e lanciagranate da 40 mm, alla suite di radio quadricanale a software definito SDR sviluppate nell’ambito del programma “Soldato Futuro” per la parte veicolare ed ancora al sistema di guida affidato alle telecamere perimetrali lungo il veicolo ad esempio.

Oltre queste innovazioni, potrebbero trovar spazio anche quelle sviluppate per l’Ammodernamento di Mezza Vita (AMV) del carro armato Ariete C1 che comunque beneficiano dell’esperienza ottenuta con le ultime tranche di VBM Freccia e della predetta nuova Centauro.

Insomma, sul Leopard 2A8 potrebbero confluire le soluzioni migliori sviluppate dalle industrie nazionali (LEONARDO, Iveco Defence Vehicle, Elettronica, Angelo Podestà etc.) rendendo il mezzo destinato all’Esercito Italiano un carro armato ancora più sofisticato di quello attualmente proposto dall’industria tedesca e questo potrebbe rappresentare la dote italiana per il programma MGCS sul quale si gioca il futuro dell’industria europea nel settore della Difesa.

Fonte Atto del Governo n. 119 trasmesso per il parere alla Camera dei Deputati e Senato della Repubblica

Foto @Ares Osservatorio Difesa

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