La Turchia ha avviato trattative con gli Stati Uniti per rientrare nel programma F-35 ed in tal senso ha rallentato se non sospeso il programma di acquisizione di nuovi F-16V o Viper, mentre procede quello relativo l’ammodernamento degli F-16 già in servizio con l’Aeronautica Turca.

Come è noto, fu proprio la prima amministrazione Trump a decretare l’estromissione della Turchia dal programma F-35 al quale partecipava anche a titolo industriale, a seguito delle decisione del Governo di Ankara di procedere al acquisto del sistema missilistico russo S-400 giudicato incompatibile da parte degli Stati Uniti e dei Paesi partecipanti al programma JSF con i requisiti di ammissibilità per ottenere il Lightning II.
L’estromissione della Turchia avvenne in corso d’opera con almeno sei esemplari di F-35A che furono allestiti da Lockheed Martin, mai consegnati ed ora immagazzinati presso una base dell’USAF in attesa di decisioni in merito.
La Turchia non ha mai accettato la decisione statunitense di estrometterla dal programma anche perché aveva già versato circa 1,4 miliardi di dollari, somma di cui è stata richiesta la restituzione, peraltro, mai accordata.
Le trattative tra Turchia e Stati Uniti hanno avuto un andamento piuttosto altalenante; con l’Amm.ne Biden che ha venduto alla Grecia gli F-35A era stato accordato alla Turchia, nonostante l’opposizione di Atene e di parte del Congresso di Washington, di poter acquistare nuovi F-16V e di ammodernare la linea di F-16C/D nel ambito di un gigantesco piano del valore stimato di 23 miliardi di dollari.
Peraltro, la Turchia ha deciso in un primo tempo di dimezzare il numero di F-16V nuovi da acquistare, puntando a comprare una quarantina di Eurofighter Typhoon e, successivamente, a diminuire l’esborso finanziario a favore delle industrie statunitensi nel ambito del programma di ammodernamento degli F-16C/D, favorendo soluzioni tecniche sviluppate e messe a punto dall’industria nazionale.
Il Presidente Erdogan ha avviato colloqui con il Presidente Trump per far rientrare la Turchia nel programma F-35, sulla base di quei 1,4 miliardi di dollari già versati e, adombrando la possibilità di disfarsi del sistema S-400 che, nel conflitto in corso tra Russia ed Ucraina, non ha particolarmente brillato ed ha subito anche perdite sensibili.
Ovviamente, l’eventuale rientro nel programma F-35 determinerebbe una revisione nel acquisto dei nuovi F-16V, mantenendo peraltro quello dei Typhoon considerati dall’Aeronautica di Ankara una sorta di contraltare ai Dassault Rafale in dotazione all’Aeronautica Greca.
Bisognerà capire se la nuova amministrazione Trump muterà opinione e decisione sul embargo turco al programma F-35 JSF, anche considerato che la commessa, data per molto probabile, per il Portogallo si è complicata con il Paese lusitano che ora sta valutando opzioni alternative con i Rafale ed i Gripen quali alternative al caccia avanzato statunitense.
Foto credit @Lockheed Martin