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Accordo Qatar-Turchia, Rafale qatarioti in Turchia per “valutazioni”

Secondo i documenti pubblicati da Nordic Monitor, il Qatar e la Turchia hanno sottoscritto un accordo che prevede il dispiegamento fino ad massimo di 36 Rafale qatarioti e 250 militari in Turchia.

Da quanto è possibile leggere dai resoconti della commissione “esteri” del Parlamento di Ankara, uno dei motivi alla base di questo accordo è la possibilità per i piloti turchi di familiarizzare con i Rafale, gli stessi velivoli ordinati recentemente della Grecia.

Non solo è scritto nero su bianco la possibilità per il personale turco di costituire equipaggi di volo “misti” sui velivoli da trasporto qatarini ma, nel caso specifico dei caccia (il Rafale, ndr), è previsto un aereo turco con la funzione di “osservatore”.

Ovviamente non è specificato, ma i Turchi potranno ottenere una grande mole di dati sulle capacità dinamiche del Rafale ed anche sulla sua impronta radar a varie angolazioni, impiegando le batterie missilistiche russe S-400.

Dunque, in linea di massima non saranno i Qatarioti ad addestrare i Turchi ma sarà l’esatto contrario.

Il Qatar ha ricevuto il primo Rafale nel febbraio 2019 per un costo/velivolo di 263 milioni di euro (comprensivo di missili MBDA e l’addestramento di 36 piloti e 100 specilisti).

Anche l’Egitto ha recentemente annunciato l’acquisto di 30 Rafale da sommare ai 24 già in servizio.

Le relazioni diplomatiche tra il Cairo ed Ankara sono tutt’altro che stabili da diverso tempo, senza contare in Libia il supporto dell’Egitto al Maresciallo Haftar mentre la Turchia è schierata con il premier del Governo di Unità Nazionale (GNU), Abdelhamid al-Dbeibah.

Anche le relazioni con il Qatar non sono state sempre positive; infatti, solamente ad inizio 2021, è stato trovato un accordo per risolvere una crisi diplomatica che si trascinava quasi dal 1997.

Dunque, l’Egitto non può dirsi felice della notizia della presenza di Rafale qatarioti in Turchia per missioni congiunte di addestramento.

Normalmente, tale genere di operazioni “fuori porta” necessita dell’autorizzazione da parte del Paese produttore, la Francia in questo caso, per potere essere effettuate.

La Francia può autorizzare la missione scatenando non poche proteste in Grecia, che ha 24 Rafale in ordine, oppure annullare tutto ed incrinare i rapporti con il Qatar che ha ordinato 36 Rafale con l’opzione per altri 36 velivoli.

L’Assemblea Nazionale francese non ha chiaramente accolto favorevolmente la missione qatariota in Turchia, sottolineando allo stesso tempo l’importanza di un partner strategico come il Qatar anche in virtù degli accordi del 1994 e del 1998.

Peraltro, allo stato attuale i relatori della bozza dell’accordo tra Francia e Qatar per la sorveglianza dei Mondiali 2022 si sono limitati ad affermare che “attualmente non ci sono tutti gli elementi per valutare.”

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